Rafa Nadal, la sua storia raccontata da Sportmagazinenews (Parte 8)

 


2020: 13º Roland Garros

Iniziò la stagione disputando la prima edizione della ATP Cup in rappresentanza della squadra spagnola, gli iberici avanzarono fino all'incontro per il titolo ma vennero sconfitti dalla Serbia di Novak Đoković.


Agli Australian Open si fermò ai quarti di finale contro Dominic Thiem, subendo la sua sconfitta numero 200 in carriera, e il 3 febbraio venne superato in cima alla classifica da Novak Đoković, vincitore a Melbourne.


Tornò in campo al torneo di Acapulco e se lo aggiudicò per la terza volta in carriera, fu la prima edizione del torneo vinta su campi in cemento e durante i sei incontri disputati non concesse set agli avversari. Dopo il lungo stop dovuto alla pandemia di COVID-19, annunciò che non avrebbe partecipato agli US Open[122], scese in campo agli Internazionali d'Italia che si tennero insolitamente a settembre e venne sconfitto nei quarti di finale da Diego Schwartzman col punteggio di 6–2, 7–5.


Per la prima volta in carriera partecipò al Roland Garros senza aver vinto alcun titolo sulla terra ma, nonostante le differenze nel clima autunnale e nell'introduzione del tetto retrattile sul Court Philippe Chatrier, riuscì a raggiungere la tredicesima finale a Parigi senza cedere set. Nell'incontro per il titolo ebbe la meglio su Novak Đoković col punteggio di 6–0, 6–2, 7–5, nonostante il risultato netto fu un incontro molto combattuto e durato quasi tre ore, con questo 13º Roland Garros migliorò il suo stesso record, fu la quarta occasione in cui riuscì a vincere il torneo senza concedere set agli avversari ed eguagliò il record di 20 tornei del Grande Slam vinti in carriera, precedentemente detenuto in solitaria da Federer. Divenne anche il 3º tennista della storia dopo Ken Rosewall e Đoković a vincere uno Slam in 3 decenni diversi, fu inoltre il primo giocatore di entrambi i sessi ad aver vinto per 13 volte uno stesso torneo, con un bilancio di 100 vittorie e due sole sconfitte.


Sconfiggendo Feliciano López all'esordio nel torneo di Parigi Bercy ottenne la millesima vittoria nel circuito ATP (quarto di sempre a riuscirci dopo Jimmy Connors, Ivan Lendl e Roger Federer) alle successive ATP Finals venne inserito nel Gruppo Londra 2020 con Dominic Thiem, Stefanos Tsitsipas e Andrej Rublëv e grazie al successo sugli ultimi due riuscì ad arrivare fino alle semifinali per la prima volta in cinque anni; a negargli l'accesso alla sua terza finale in carriera fu Daniil Medvedev che lo sconfisse in rimonta per 6–3, 6(4)–7, 3–6.


2021

Agli Australian Open avanzò fino ai quarti di finale e fu sconfitto da Stefanos Tsitsipas dopo essersi portato avanti due set a zero, fu la seconda volta in carriera in cui Nadal non riuscì a sfruttare un vantaggio di due set. Rinunciò ai tornei successivi per un problema alla schiena e a marzo cedette la seconda posizione nel ranking a Daniil Medvedev. Tornò in campo a Monte Carlo e fu sconfitto nei quarti di finale da Andrey Rublev. A Barcellona conquistò il primo trofeo stagionale battendo in finale Tsitsipas dopo aver annullato un match-point. Al Masters 1000 di Madrid si fermò ai quarti di finale dopo aver subito la prima sconfitta sulla terra rossa contro il nº 6 del mondo Alexander Zverev. Agli Internazionali d'Italia sconfisse in finale in tre set Novak Đoković, sollevando per la 10ª volta il trofeo. Giunse al Roland Garros da favorito ma in semifinale subì la sua terza sconfitta su 108 incontri, per mano dello stesso Đoković, futuro vincitore del torneo.


La sindrome di Müller-Weiss,[123] di cui aveva sofferto già nel 2005, lo costrinse ad alcune settimane di riposo e a rinunciare a Wimbledon e ai Giochi Olimpici. Rientrò alle gare dopo quasi due mesi al Washington Open e fu eliminato al terzo turno; non avendo ancora recuperato pienamente dall'infortunio annunciò prima il forfait al Masters 1000 di Toronto e, dopo qualche giorno, la fine anticipata della propria stagione per sottoporsi alle cure;[124] concluse l'anno al 6º posto.

2022: 2º Australian Open e 14º Roland Garros

Tornò in campo dopo cinque mesi di assenza all'ATP 250 di Melbourne e conquistò il titolo superando in finale Maxime Cressy. Agli Australian Open fu testa di serie e, dopo diversi incontri combattuti si spinse fino alla finale – la sesta nello Slam australiano – nella quale sconfisse il fresco vincitore degli US Open Daniil Medvedev dopo essere stato in svantaggio di due set in una battaglia di oltre 5 ore con il punteggio di 2-6, 6-7, 6-4, 6-4, 7-5. fu il suo secondo successo nel torneo e gli permise di stabilire il nuovo primato di 21 titoli del Grande Slam vinti nel singolare maschile e di diventare inoltre il secondo giocatore in era Open, dopo Novak Đoković, ad aver vinto almeno due volte tutti i tornei dello Slam.[125] Vinse quindi il 500 di Acapulco senza perdere alcun set sconfiggendo in finale Cameron Norrie. La striscia di 20 vittorie consecutive si interruppe nella finale del Masters 1000 di Indian Wells, sconfitto per 3-6, 6-7 da Taylor Fritz portando a termine il match nonostante una frattura da stress al terzo arco costale che gli pregiudicò la partecipazione ai successivi tornei.[126]


Fece il suo rientro al Masters 1000 di Madrid tornando a giocare sulla terra rossa dopo quasi un anno e fu eliminato nei quarti di finale da Carlos Alcaraz, mentre agli Internazionali d'Italia non andò oltre gli ottavi di finale per la seconda volta in carriera, venendo sconfitto da Denis Shapovalov.[127] Come nel 2020 giunse al Roland Garros senza aver vinto in stagione alcun titolo sul rosso; negli ottavi ebbe la meglio in cinque set su Félix Auger-Aliassime, allenato dallo zio Toni Nadal, nei quarti di finale sconfisse il nº 1 del mondo e campione uscente Novak Đoković e in semifinale sfruttò il ritiro nel secondo set del nº 3 del ranking Alexander Zverev, dovuto a un infortunio alla caviglia.[128] In finale trionfò in tre set sul nº 8 del mondo Casper Ruud, successo con cui migliorò ulteriormente il record di titoli dello Slam salendo a ventidue e divenne inoltre il primo giocatore ad aver vinto per 14 volte uno stesso torneo, con un bilancio di 112 incontri vinti e tre sconfitte.[129][130]


Tornò in campo a Wimbledon per la prima volta dopo tre anni, nelle prime fasi del torneo si procurò uno strappo ai muscoli addominali che dopo una settimana si aggravò durante il vittorioso match dei quarti contro Taylor Fritz e il giorno successivo dovette abbandonare il torneo.[131] Rientrò nel circuito al Cincinnati Open e fu eliminato all'esordio dal vincitore del torneo Borna Ćorić. Anche agli US Open tornò a giocare dopo tre stagioni e uscì al quarto turno per mano di Frances Tiafoe, raccogliendo la prima sconfitta stagionale in uno Slam; con questo risultato risalì al 2º posto mondiale. Alla Laver Cup perse il doppio contro Jack Sock / Frances Tiafoe in coppia con Federer, che in tale occasione disputò il suo ultimo incontro ufficiale in carriera.[132] Il giorno successivo Nadal si ritirò dal torneo per ragioni personali.[133] Dopo essersi preso una pausa, prese parte al Paris Masters e uscì al turno di esordio e fu poi eliminato nel round-robin alle ATP Finals dopo aver perso i primi due incontri con Taylor Fritz e Félix Auger-Aliassime, che resero inutile la vittoria su Casper Ruud nell'ultimo match. Chiuse la stagione al 2º posto mondiale.



Fonte Wikipedia